Esprimere un giudizio su se stessi, per quanto riguarda la propria professione, non è mai facile, in particolare se questo riguarda un settore artistico.Dovendo descrivermi, posso dire che la maggior parte delle persone, che mi affidano la documentazione fotografica di uno dei loro giorni più importanti, si basano fondamentalmente sul mio taglio e sulle capacità di rapportarsi a livello umano. Ho sempre pensato che per riuscire a descrivere bene una situazione, si debbano unire alcuni elementi fondamentali: un ottima conoscenza del proprio mezzo fotografico, conoscere preventivamente i luoghi, le situazioni e tutto quello che gli sposi hanno in programma, ma soprattutto una scrupolosa attenzione sul loro modo di rapportarsi come coppia e con gli altri.
Credo molto nella personalizzazione di ogni servizio di matrimonio:ogni coppia è diversa dalle altre e ad ognuna deve essere data la stessa attenzione e qualità.Questo per non correre il rischio di banalizzare, di non cadere nella “routine”, rischio latente quando si hanno alle spalle centinaia di matrimoni. Dal 1995, anno in cui ho iniziato ad avere seri contatti con una fotocamera, ho cercato di catturare situazioni che fossero il più vicine alla realtà che mi circondava: giorno dopo giorno erano le mie immagini che mi portavano ad acquisire nuovi lavori ed esperienze, sempre più importanti, nel mondo della musica, del cinema e soprattutto del teatro, precedentemente vissute da curioso spettatore.
Nel fine settimana matrimoni: inizialmente da assistente, poi da fotografo ufficiale. Mi sono reso conto che tutte queste esperienze mi hanno maturato, regalandomi un modo di fotografare tutto mio. Osservo sempre le immagini dei grandi maestri della fotografia come facevo in passato, i grandi hanno la capacità in pochi secondi, con il loro lavoro di incantarti, di farti sentire piccolo, ma nello stesso tempo di motivarti nel fare sempre meglio. Mi piace pensare, e ne sono convinto, che non esista “la fotografia di matrimonio”, ma una giusta proporzione di inquadratura, taglio e luce, con assoluta priorità alla realtà di un momento, di un attimo e di un’emozione, facendo sì che quell’immagine possa vivere nel tempo….in poche parole…..una Fotografia.
“A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione.”
Henri Cartier Bresson
Nel 2000 partecipa alla “Biennale d’Arte Città di Roma” classificandosi al terzo posto per la sezione fotografia.
Nel 2001 compartecipazione fotolibro per beneficenza commissionato da Audi e opera come secondo fotografo di scena in “ Una notte dentro al Ducale”, lungometraggio girato da Rai Educational.
Nel 2009 espone una personale a Parma presso “Magazzini Ferramola”, un reportage su Parigi dal titolo “ L’Amour J’ai Pour Toi”, mostra seguita da un lungo articolo su “Arte e Cultura” intitolato “ Demasi, reporter del reale non visto”.
Nel 2010 apre, l’Atelier Fotoeventi, continuando il proprio lavoro fotografico nelle cerimonie e la propria ricerca personale nel reportage, in particolar modo nel mondo del teatro e della danza.
Dal 2014 è associato al WPJA, Wedding Photojournalist Association, prestigiosa associazione americana di reportage matrimoniale.
Dal 2015 Reportage di eventi per il brand internazionale di intimo e abbigliamento Wolford.
Dal 2016 membro di AFIP – Associazione Fotografi Internazionali Professionisti.
Nel 2017 ottiene l’84 posizione nel ranking mondiale di fotogiornalismo di matrimonio mantenendo stabilmente la posizione nella classifica “Top 10” dei migliori fotogiornalisti di matrimonio in lombardia.
